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IL MARCATORE

Fra i molti problemi di un allevamento di gatti non è certo ultimo quello di dover tenere in casa un maschio intero, che va "profumando" tutta la casa, rovinando i mobili, la tappezzeria, gli apparecchi elettrici e rendendo l'aria irrespirabile. Fortunatamente i Maine Coon non sono i più attivi sotto questo aspetto, però a più di un allevatore sarà senz'altro capitato di non sapere come risolvere il problema.

Se siamo riusciti a beccare il maschio giusto, che è sano, monta con facilità, ha un'ottima corrispondenza allo standard, un ottimo carattere, non trasmette tare genetiche, è un vero peccato doverlo castrare, però è anche vero che in casa bisogna pure riuscire a vivere.

Ma per quale motivo il maschio va spargendo il suo odore ? Non certo per farci un dispetto. Il gatto va marcando il suo territorio e specialmente le zone di confine come per costruire un recinto impregnato del suo odore, per comunicare ai gatti estranei che questo e' il suo territorio, che lui lo difenderà e non tollererà intrusioni.

In natura nelle famiglie di gatti non tutti i maschi hanno il diritto di spruzzare; può segnare il territorio solo il maschio dominante, il quale si da' da fare per far capire bene a tutti che in questa zona il boss è lui.

Se un maschio più giovane prova a spruzzare, questo fatto viene percepito come un tentativo di ribellione, il boss si arrabbia molto e rimprovera aspramente il novellino.

Orbene in casa nostra dobbiamo far capire al gatto che in questo territorio il boss non è lui, come erroneamente egli finora credeva, ma siamo noi, il padrone o la padrona di casa. E il gatto deve capire che noi siamo molto arrabbiati per questo suo tentativo di soffiarci il ruolo di capo.

Ovviamente il messaggio va comunicato in lingua " gattese " , non in lingua umana. Perciò niente botte o rimproveri o far strusciare il naso del gatto sul suo spruzzo.

Bisogna invece prendere il micio per la collottola, evitando però di fargli male o di spaventarlo, guardarlo bene negli occhi e aspettare che sia lui a distogliere per primo lo sguardo, magari fare una soffiata gattesca, magari dargli una zampatina col dito. E poi pulire bene dove ha spruzzato e strofinare invece su quel punto un panno impregnato del nostro odore, ad esempio dei calzini sporchi o un fazzoletto con l'odore delle ascelle.

Alcuni allevatori asseriscono che il metodo funziona, magari ripetendolo più di una volta.

Può darsi però che il micio capisca che lui, non essendo il maschio principale, non ha il diritto ne' di marcare il territorio, né di montare le gatte. E questo in un allevamento sarebbe un guaio.

Il metodo però può essere usato nel caso in cui si voglia tenere un maschio intero, senza sterilizzarlo, e che però non debba fungere da stallone. Infatti, se la castrazione ormai e' diventata una pratica comune per i gatti da compagnia, che non si vogliono usare come riproduttori; ci sono però persone, a cui l'idea della castrazione non piace proprio per niente. E ciascuno ha il diritto di avere le proprie idee.

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