Le  Radici  del  Razzismo  

 

Ormai non è più una semplice ipotesi, la scienza ha ampiamente dimostrato che l'uomo e' il frutto di una lenta evoluzione. Nel nostro DNA ci sono tracce di
vari animali e la scimmia e' solo l'ultimo anello della catena, prima di giungere all'uomo stesso.
Per questo motivo osservare gli animali può essere molto utile, per spiegare tanti comportamenti umani.

Mio figlio da bambino per un certo periodo si interessava alle formiche e ne osservava l'andirivieni da e verso la tana, in due file parallele e ordinate.
Quelle della fila di ritorno portavano un chicco, un pezzettino di qualcosa. A volte due di loro, incrociandosi, si fermavano un attimo toccandosi le antenne,
forse per scambiarsi delle informazioni. Ma ci sono vari tipi di formiche ; grosse, minute, nere nere, rosse ...
Il primo esperimento era di prendere ad esempio una formica rossa e metterla vicino alla tana delle formiche nere.
La poveretta veniva cacciata malamente, se non addirittura uccisa.
Nel secondo esperimento una formica veniva spruzzata con un po' di profumo, magari mentre se ne stava tornando tranquillamente verso la tana.
Ma le sue compagne non la riconoscevano più e la scacciavano.
Conclusione : fra le formiche l'individuo "diverso" viene scacciato.

Ma veniamo ai mici. Dovendo introdurre un gatto nuovo in una casa, in cui c'e' già un micio, si raccomanda di procedere con gradualità.
Inizialmente tenere i due gatti separati e scambiare le relative pezze, in modo che si abituino piano piano agli odori dell'altro. E poi un po' per volta,
dopo annusatine varie, contatti brevi ... alla fine dopo 15 - 20 giorni l'integrazione di solito e' conclusa.


Ma, guarda caso, 15 - 20 giorni è anche il periodo necessario affinché dopo una vaccinazione si siano formati gli anticorpi specifici. E questo probabilmente non è pura coincidenza.


Ciascun  gatto  infatti è portatore di germi vari, coi quali convive benissimo, senza contrarre la malattia, avendo sviluppato i corrispondenti anticorpi. Ma, se viene a stretto contatto con un altro gatto, che questi anticorpi non ce li ha, lo infetta e può procurargli una malattia, magari anche grave.

Se invece i contatti avvengono gradualmente, la trasmissione di germi c'e' stata, ma in misura ridotta tanto da non provocare la malattia, ma in misura sufficiente a sollecitare il sistema immunitario a sviluppare gli anticorpi specifici.


Visto sotto questo aspetto, il razzismo, la diffidenza verso il "diverso", non è altro che un provvidenziale sistema di autodifesa di un gruppo di individui.
 


 


Nel caso dell'uomo  le cose sono ben più complesse, perché oltre ai germi (batteri, virus) specifici di ogni individuo, di ogni regione o popolazione, ci sono
i "germi " culturali, cioè le idee e le abitudini diverse, che anche queste, come i virus, possono portare scompiglio in una società organizzata.

Tuttavia un individuo che, dopo avere sviluppato gli anticorpi specifici del suo gruppo di appartenenza, sia riuscito a sviluppare anche quelli dell'individuo "diverso",
sarà più forte, si sarà arricchito. Lo stesso vale ovviamente anche per l'aspetto culturale. Non a caso, studiando la storia, si constata che i popoli più evoluti
sono quelli che hanno avuto modo di scambiare esperienze e culture con altri popoli diversi.

In genere i più accaniti nel razzismo, proprio come le formiche di cui dicevamo sopra, sono gli individui meno acculturati, i più strettamente legati alle proprie
tradizioni, i meno propensi ad allargare i propri orizzonti culturali, per i quali quindi il  "diverso " e' e resterà sempre un rebus incomprensibile.
     

 

 
 
                  

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